Predizione del rischio assoluto di un secondo tumore primario della tiroide nei sopravvissuti a 5 anni a tumori pediatrici


Sono stati sviluppati 3 modelli di rischio assoluto di un secondo tumore primario della tiroide per seguire con un monitoraggio a lungo termine i sopravvissuti a tumori in età pediatrica.

Sono stati utilizzati i dati del Childhood Cancer Survivor Study ( CCSS ) e di 2 studi caso-controllo ( Nordic CCSS; Late Effects Study Group ).

Il modello M1 includeva fattori di rischio auto-riferiti, il modello M2 ha aggiunto informazioni sul trattamento con radiazione e chemioterapia estrapolati dalle cartelle cliniche, e il modello M3 rifiniva il modello M2 incorporando la dose di radiazione assorbita dalla tiroide.

Tutti i modelli sono stati validati in una coorte francese indipendente di sopravvissuti a tumori pediatrici.

Il modello M1 ha incluso anno di nascita, tipo di tumore iniziale, età alla diagnosi, sesso e precedente diagnosi di noduli tiroidei.

Il modello M2 ha aggiunto radiazioni ( si/no ), radiazioni al collo ( si/no ) e agenti alchilanti ( si/no ).

La presenza di precedenti noduli tiroidei è risultata essere il fattore di rischio più forte ( M1 rischio relativo, RR=10.8; M2 RR=6.8; M3 RR=8.2 ).

Nella coorte di validazione, le predizioni di rischio assoluto a 20 anni per secondo tumore primario della tiroide sono risultate comprese tra 0.04% e 7.4% per il modello M2.

Gli eventi attesi sono risultati in accordo con quelli osservati per ciascun modello, indicando una buona calibrazione.

Tutti i modelli hanno mostrato una buona capacità discriminatoria ( M1 area sotto la curva [ AUC ] delle caratteristiche operative del ricevitore, 0.71; M2 AUC=0.80; M3 AUC=0.75 ).

In conclusione, sono stati sviluppati e validati 3 modelli di rischio assoluto per un secondo tumore primario alla tiroide.

Il modello M2, con informazioni sul precedente trattamento di base, potrebbe essere utile per monitorare il rischio di carcinoma della tiroide in sopravvissuti a tumori pediatrici. ( Xagena2013 )

Kovalchik SA et al, J Clin Oncol 2013; 31: 119-127

Onco2013 Pedia2013



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